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Rivista97_Mario Giudici. Paesaggi dell'anima

[...] Rinchiudere Mario Giudici in una cornice definita e limitata è operazione improba; il bisogno di esprimere la molteplicità della vita trabocca dalle sue opere pittoriche, ma anche dalle composizioni poetiche, dalle sue sculture, dai testi meditativi e dalle riflessioni che la ricerca sulle sue produzioni stimolano dentro di lui. Le sorgenti creative germogliano copiose nelle ore di lavoro notturno, intercalate da sfilatini, pagnotte, panettoni doc a chilometro zero, brioches e salatini.
La notte! Non solo consuetudine o dura fatica del lavoro, ma un momento magico che evoca energie nell’artista, che accende un fuoco primordiale e rigeneratore, un’aura purificatrice che cancella la sovrabbondanza quotidiana degli oggetti per lasciare spazio alle strutture primordiali dell’essenza umana. La voce più antica e più profonda della sua arte è la forma pittorica, nata come passione amatoriale, lontano dall’accademia, lentamente evolutasi a modello espressivo maturo e completo che trasfonde la complessità del vivere in sintesi cromatiche dense e oltremodo materiche. [...]