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Rivista97_Bergomum. Un colle che divenne città

La mostra “Bergomum Un colle che divenne città. 40 anni di scavi in un archeoracconto” rappresenta un traguardo per l’archeologia bergamasca, che in decenni di ricerche ha svelato una città, in particolare Città Alta, che conserva nel suo sottosuolo un patrimonio archeologico pluristratificato, diffuso e in buono stato di conservazione, posto in luce grazie alla tutela preventiva e agli scavi condotti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia (dal 2016 Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia), in collaborazione con il Comune di Bergamo, con il Museo Archeologico, con la Diocesi e con i numerosi privati, proprietari delle aree oggetto di intervento. In genere, gli scavi archeologici e le successive scoperte, che hanno permesso di identificare il tessuto urbanistico della città romana, sono stati preliminari o contestuali a interventi edilizi. Grazie all’intensa e capillare attività archeologica condotta negli ultimi quaranta anni, e alla correlazione con i dati e i materiali già acquisiti in passato, si è delineata la vicenda articolata dell’insediamento, dalle sue origini in forme protourbane nel VI secolo a.C., alla sua pianificazione a partire dal I secolo a.C. sino al IV secolo d.C., secondo i modelli dell’urbanistica romana, alla trasformazione della città in epoca tardoantica-paleocristiana, agli avvenimenti storici che hanno interessato questa città e il suo territorio nel lungo periodo iniziato con l’invasione longobarda degli ultimi decenni del VI secolo e terminato almeno alla fine del XV secolo, quando è ormai parte della Serenissima Repubblica. [...]