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Rivista96_Vittorio Manini

Sono passati 130 anni dalla nascita di Vittorio Manini, pittore tra i più interessanti e aggiornati della generazione attiva nel XX secolo, e ancora dopo tanto tempo è possibile prendere visione di parte della sua produzione ancora inedita. Si tratta di opere legate ad una fase particolare della sua vita, e cioè gli anni trascorsi in servizio militare nel corso della prima guerra mondiale, poco conosciute, e valutate solo in forma episodica.
In occasione di una ricognizione sulla fase storica legata alla prima guerra mondiale compiuta dall’Ateneo di Scienze Lettere e Arti di Bergamo negli anni passati, intitolata “Sembrava tutto grigioverde”, sono stati resi noti fotografie, disegni a carboncino o a china, acquerelli e olii del Manini datati tra il 1915 e il 1918, esattamente il tempo della guerra.
Conosciamo le circostanze della sua partenza per il fronte, che avviene nel 1915 mentre l’artista era a Roma da qualche anno. Già dal 1910 infatti egli si trovava nella capitale, dove risiedeva e aveva potuto vivere e condividere lo spirito di novità e insieme di esaltazione che la città respira soprattutto intorno al 1911, per le celebrazioni del cinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia. In quel periodo si inaugurano molti edifici pubblici, come il Vittoriano o la Galleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea, e la città si apre ad esposizioni di artisti europei, fino a offrire spazio alla Secessione romana, costituita da un gruppo di pittori in cerca di nuove soluzioni espressive, in linea con le novità d’oltralpe ma senza i toni perentori e aggressivi del Futurismo.[...]