Delle colorite facciate che si squadernavano dalla Piazza Vecchia di Bergamo per poi addentrarsi nei vicoli, molto è andato perduto tra deperimento naturale, rifacimenti, distacchi conservativi. Eppure una passeggiata col naso all’insù, ancora oggi rivela suggestivi brani che ancora punteggiano numerosi edifici, ultime tracce di quella che fu la straordinaria identità visiva, irripetibile della città nel Rinascimento.
Bergamo si è di recente riscoperta città dipinta grazie al progetto “Bramante a Bergamo e la città a colori” che, promosso e realizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo, la scorsa primavera per la prima volta ha provato a restituire l’immagine di Bergamo Alta nel Rinascimento, quando era un vero e proprio teatro dipinto di colori, finte architetture, decorazioni e figure. [...]
Punto di partenza è stata la vera e propria riscoperta della eccezionale facciata “parlante” affrescata nel 1477 sul fronte del Palazzo del Podestà in Piazza Vecchia da Donato Bramante che, destinato a diventare uno dei maestri del Rinascimento, per la prima volta compare qui alla ribalta della storia. Tutte le sere un video mapping ha riacceso sulla facciata del Palazzo del Podestà la grandiosa scenografia prospettica ideata da Bramante, una suggestione che ha tenuto conto delle ipotesi di ricostruzione più accreditate ma che deve fare i conti con molte mancanze. I riferimenti fondamentali sono, infatti, i tredici frammenti della gigantesca decorazione che sono giunti fino a noi, scoperti sulla facciata nel 1927, strappati da Mauro Pellicioli e collocati nella Sala delle Capriate del Palazzo della Ragione, dove ancora oggi si osservano.[...]