In coincidenza con il trentaduesimo anniversario della Liberazione, il 25 aprile 1977 vengono inaugurati a Bergamo il Monumento al Partigiano del maestro bergamasco Giacomo Manzù (1908-1991) e una mostra personale con le sue opere più significative, intitolata “Manzù a Bergamo”, allestita dal 25 aprile al 5 giugno (poi protratta fino alla fine del mese) in tre prestigiose sedi della città: il Palazzo della Ragione, l’Accademia Carrara e il Centro Culturale San Bartolomeo. [...]
È il 13 giugno 1973 quando il sindaco di Bergamo avvocato Giacomo Pezzotta chiede a Giacomo Manzù di poterlo incontrare ad Ardea, tranquilla cittadina nei pressi di Roma dove lavora e vive con la famiglia, per un importante progetto pensato dal grande artista e condiviso con l’avvocato Eugenio Bruni, da realizzare nella città che lo ha visto nascere, confermandogli personalmente i sentimenti di stima profonda e di ammirazione affettuosa della città di Bergamo verso di Lei, che a giusto titolo è considerato uno dei cittadini più illustri per l’alto ingegno che caratterizza in maniera chiara le Sue opere e la Sua vita dedicata per intero al servizio dell’arte e del bello. Se è vero, Illustre Maestro, che l’arte è il sentimento delle cose umane unito al presentimento delle cose divine, nessuno meglio di Lei ha nell’animo la consapevolezza del grande bene che ha dato e continua a dare a vantaggio dell’umanità e, quindi, anche della propria terra natale. [...]