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Rivista93_Il monumento a Francesco I

«Un grandioso monumento rappresentante la Pace, ed il Genio delle Scienze e delle Arti, con bassi rilievi alla base, relativi alle gesta principali dell’Imperatore Francesco Primo. Questo monumento verrà collocato nella Galleria della nuova magnifica Biblioteca, che si vien costruendo». Agostino Salvioni, direttore della Biblioteca di Bergamo (in quel momento scomodamente allocata «sopra le sacristie del Duomo») e autorevolissimo intellettuale, in questa lettera del 1839 indirizzata a Giuseppe Diotti, direttore dell’Accademia Carrara, cita il Monumento alla Pace, ancora in fase di lavorazione da parte dello scultore Giovanni Maria Benzoni (Songavazzo 1809 - Roma 1873), il quale aveva ottenuto un buon successo di critica e pubblico a Roma dove si era trasferito già da una decina d’anni e che era ormai da annoverare tra gli artisti più interessanti dell’ultima generazione.
Siamo così nel bel mezzo di una delle più interessanti operazioni culturali del XIX secolo progettata dalla municipalità bergamasca e tesa a razionalizzare la conservazione e la fruizione del patrimonio librario cittadino. Già dal 1826 infatti il Consiglio comunale aveva stabilito il trasferimento dell’ingente quantità di volumi e documenti che costituivano la biblioteca della città da una sala al quarto piano del Palazzo Nuovo al salone di Palazzo della Ragione, «…dichiarando che ciò faceva come una delle cose le più utili, e ben intese per onorare la felice occasione dell’arrivo in questa città di S. M. l’Augusto Sovrano Francesco I». [...]