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Rivista93_La citta' domestica di Cesare Rota Nodari

Esercitare il mestiere dell’architetto significa lavorare con le vite e i molteplici mondi, interiori ed esteriori, delle persone. Capirne le qualità e saperle comunicare, trasformando gli spazi in luoghi di relazione. È un’attività concreta che parte dalla parola, passa dal disegno per arrivare alla forma solida. Inoltre per interpretare i desideri e i sogni dei suoi committenti l’architetto si deve nutrire di arte, l’unica in grado di mettere in relazione gli oggetti della conoscenza – della scienza e della tecnica – con la struttura emotiva.
Cesare Rota Nodari ha raggiunto nella sua longeva vita una sintesi efficace tra pensiero umanistico e pensiero scientifico, ma soprattutto non ha mai smesso di giocare e questa è una virtù che tocca solo a pochi, saggi, adulti.
È la seconda volta in quattro anni che Cesare mi recluta per mettere in mostra i suoi giochi: disegni, sculture, creazioni artistiche. Non perché non sia capace di esporre le sue creazioni, ma per il desiderio di condividere un’attività che entrambi riteniamo fondamentale nel nostro mestiere. Non è facile che un architetto lasci mano libera a un collega nella comunicazione delle proprie passioni, ancor più se così intimamente legate al suo modo di essere architetto e soprattutto nella consapevolezza che l’arte del predisporre l’ambiente umano passa dai piccoli oggetti ai grandi spazi senza soluzione di continuità. [...]