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Rivista92_Marco Grimaldi

Letteralmente “Fuori dal blu”, trovo che questo inglesismo sia perfetto per definire il lavoro di Marco Grimaldi, l’improvviso stupore che ti coglie nel leggere le forme che “escono dal Blu” degli sfondi bui dei suoi lavori.
Un corpus artistico che, pur mutando e evolvendo nel linguaggio ha mantenuto per me un’impronta immutabile: lo stupore.
Ogni volta che vedo un suo nuovo quadro i miei occhi non vengono incantati dall’immagine. Mi perdo nella emanazione luminosa che si sprigiona dallo sfondo plumbeo, come stupita dalla vibrazione dell’immagine e sono condotta a seguirne il segno, per arrivare all’osservazione più minuziosa della trama della tela che affiora delicatamente dallo strato pittorico.
Improvviso stupore che leggo negli occhi di chi vede i suoi quadri, ogni qualvolta qualcuno incontra il suo lavoro, che sia in galleria, ad una fiera o nel mio salotto.
È un continuo alternarsi di velature e svelamenti che portano lo sguardo a seguire un percorso visivo guidato dalla mano dell’artista, su una ragnatela di gesti evoluta in binari di luce, sui quali l’occhio è costretto a rimanere seguendo la traccia disegnata dal pennello, in una vibrazione continua e vitale. [...]