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Rivista92_Celebrazioni Quarenghiane

Che i centenari abbiano il potere di accendere l’attenzione verso artisti, personaggi o vicende del passato, è fatto ben noto, e il caso del maggiore architetto bergamasco, Giacomo Quarenghi, non fa eccezione. Anzi, si può dire che al riguardo vi sia una più che secolare tradizione: già il primo centenario della nascita, nel 1844, fu in qualche misura celebrato dal figlio di Giacomo, Giulio Quarenghi, con la pubblicazione di un volume di architetture paterne inedite, che arricchivano quanto già presentato in un volume del 1821 (e rieditato nel 1843).
È però nella seconda metà del Novecento che si assiste all’esplosione del fenomeno dei centenari, e per Quarenghi fu la ricorrenza del 150° anniversario della scomparsa, nel 1967, a fornire l’occasione per la prima grande mostra dedicata alla sua figura di architetto e disegnatore, che portò la sua fama d’artista ad una riscoperta vasta ed internazionale. Anzi, per la precisione le mostre furono due: una in Italia (a Bergamo, e poi a Venezia), ed una a Leningrado (questo era all’epoca il nome dell’ex-capitale della Russia), due eventi distinti, ma in qualche misura coordinati attraverso contatti di studio che iniziavano a perforare la cortina di ferro aprendo la via a sempre più intensi e proficui scambi e collaborazioni.
Circa un quarto di secolo più tardi, nel 1994, il 250° anniversario della nascita di Giacomo Quarenghi fu occasione di nuove esposizioni (a Bergamo e, questa volta, a San Pietroburgo), di pubblicazioni, convegni di studi, in un clima di sempre più stretta collaborazione tra gli studiosi dei due Paesi (ed è proprio sulla scia delle celebrazioni di quell’anno che nacque l’Osservatorio Quarenghi).
L’avvicinarsi del 2017, che avrebbe segnato il bicentenario della morte dell’artista, era naturalmente ben presente alla nostra Associazione, che con il dovuto anticipo iniziò sul finire del 2014 ad interrogarsi sul percorso da compiere per giungere ad un adeguato programma celebrativo. [...]