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Palazzo Spini-Beltramelli

Riprendere un argomento come la casa Spini-Beltramelli situata al civico 49 di via XX Settembre, già trattata in passato da Graziella Colmuto Zanella (1975) e Gianmario Petrò (1996), può sembrare una ripetizione, in realtà è un esempio per esporre, anche con novità, quanta ricchezza ancora conserva, nella sua stratificazione storica questo tessuto urbano prevalentemente commerciale. Parliamo di un’architettura che, come nel restante comparto di via XX Settembre, ha subìto processi di trasformazione, sopralzo e demolizioni. Un “palazzetto” che però preserva, come in altre realtà circostanti, un significativo impianto architettonico, fatto realizzare dal tintore Giovanni Antonio Spino su disegno attribuito all’architetto Pietro Isabello, in prossimità di un torresino delle muraine.
Le principali notizie storiche della fabbrica iniziale sono state già delineate: dall’acquisto dai fratelli Solari (1511), alla realizzazione di un secondo corpo di fabbrica, accanto al quale sorgerà la chiesa della Madonna dello Spasimo. Il differente prestigio rimase da sempre un elemento caratterizzante che privilegiava la prima struttura, tra le più quotate della zona, rispetto a quella successiva. Oltre alla residenza, in entrambe le case, munite di apposite vasche, gli Spino svolgevano l’attività di tintoria. L’acqua della vicina Roggia Serio era la risorsa primaria per il processo produttivo e veniva prelevata, messa in vasche, e riversata alle quote idriche necessarie da bocche aperte nella cinta delle muraine trecentesche. [...]