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Rivista 90_Carpinoni

Tra i protagonisti dell’arte bergamasca del XVII secolo, Domenico Carpinoni (Clusone 1566-1658) occupa un posto davvero singolare e in qualche modo “isolato”, testimoniando una programmatica (e anacronistica) adesione ai modelli tardomanieristi del tutto estranea alla tradizione artistica locale. Già nella storica mostra “Il Seicento a Bergamo”, dov’era presente con un congruo numero di tele di soggetto sacro e profano, era apparsa evidente la totale estraneità del clusonese alla linea del naturalismo lombardo – quello per intendersi discendente dal Moroni – che caratterizzava la gran parte dei suoi contemporanei in terra orobica [...] Alla serie di dipinti di conclamata derivazione bassanesca, tra cui spiccano l’Adorazione dei pastori del Santuario della Madonna della Torre di Sovere e le due tele del Museo di Santa Caterina di Treviso, restituitegli in tempi recenti e già ritenute di Hans Rottenhammer e Paul Bril, può essere ora aggiunto questo pregevole Annuncio ai pastori che ha trovato posto come opera di “Anonimo. Copia da Jacopo Bassano” nel nuovo allestimento (2015) della Galleria Estense di Modena, di fronte al celebre altarolo di El Greco e al cospetto del mirabolante ciclo di tele del Tintoretto per il Conte Pisani.
Il dipinto, che i caratteri stilistici consentono ad evidentiam di assegnare al Carpinoni, è la copia di un capolavoro di Jacopo noto in più versioni e il cui prototipo si conserva alla National Gallery di Washington (una versione di buona qualità con minime varianti è custodita all’Accademia di San Luca a Roma). [...]