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Christo's Box

Di Vladimirov Javachev, in arte Christo, si è parlato molto (nel bene e nel male) negli ultimi mesi per l’incredibile successo di The floating piers, l’ambiziosa installazione temporanea che l’artista ha realizzato sul Lago d’Iseo.
Christo, americano naturalizzato, nasce nella cittadina bulgara di Gabrovo nel 1935 da una famiglia di industriali e nel 1953 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Sofia, ma come molti suoi compatrioti, a causa dei sanguinosi eventi che seguono alla rivolta ungherese del 1956, duramente repressa dall’intervento armato delle truppe sovietiche, lascia il paese e si porta prima a Praga, quindi a Vienna e a Ginevra. Nel 1958 raggiunge Parigi dove incontra Jeanne-Claude de Guillebon, sua storica compagna di vita e di lavoro, nata anche lei nel 1935, a Casablanca, e scomparsa nel novembre del 2009. Non si può parlare di Christo senza parlare anche di Jeanne perché se è vero che Christo ha iniziato a creare da solo le sue particolarissime opere nel 1958, è anche vero che i capolavori si collocano dopo il 1961, dopo l’incontro, cioè, con Jeanne-Claude, incontro che ha dato vita ad uno dei binomi più famosi della storia dell’arte. [...]
Ed ecco che in questo ricchissimo 2016 Christo sembra tornare alle origini e si cimenta nel creare un particolare, minuscolo involucro che racchiude idealmente una delle raccolte d’arte più grandi del mondo: i Musei Vaticani. Il cofanetto contiene, infatti, la serie “Alla scoperta dei Musei Vaticani”: sei documentari che conducono alla scoperta delle ricchezze contenute nei Musei Vaticani con l’eccezionale guida di Alberto Angela. [...]