Prima di analizzare questi importanti dipinti di Bartolomeo Bettera, riteniamo utile soffermarci sui dati biografici che i documenti storici troppo avaramente ci consegnano e sui vari contributi che la critica, negli ultimi cinquant’anni, ha resi noti intorno alla figura dell’artista bergamasco.
Nato nella contrada di Colognola, in una zona oggi corrispondente all’estremo lembo sud della via San Bernardino, Bartolomeo Bettera viene battezzato nella chiesa di Sant’Alessandro in Colonna, alla cui vicinia il quartiere apparteneva. Le fonti non precisano se qui egli abbia dimorato stabilmente lungo tutto il corso della vita o se abbia soggiornato anche in altre località.
Una lettera inviata da Milano nel 1688 al mercante bergamasco Alberto Vanghetti, in cui l’artista si impegna ad eseguire un dipinto da lui commissionato, lascia supporre che l’artista abbia abitato provvisoriamente nel capoluogo lombardo o vi sia a lungo o definitivamente trasferito. Alla stessa ipotesi rimanda un documento reso noto dalla Palloni e risalente al 12 settembre 1699: trattasi del contratto di matrimonio del figlio Bonaventura, in cui si afferma che lo stesso è “commorante nella città di Milano” insieme al padre Bartolomeo da cui il rogito viene sottoscritto.
Su tutto il resto, sino ad oggi, il più totale silenzio. [...]