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Trento Longaretti di Aldo Carpi

Era diventata mia abitudine di parlare di Trento Longaretti sempre sotto la specie di un ex alunno di Brera, ossia di un giovanissimo in via di formazione: ma, da quando vinse la cattedra di pittura alla Carrara di Bergamo, per merito precipuo del grande Arturo Tosi, che ora riposa in terra bergamasca, il pittore Longaretti è entrato nella categoria dei maestri: anche l'età sua oggi è l'età dell'uomo nella sua pienezza virile. Posso affermare, con piena convinzione, che questo artista trevigliese, già nei suoi primi anni, dimostrò chiaramente una netta vocazione ed una decisa volontà di seguirla a qualsiasi costo; tanti suoi disegni di figura e disegni di paese lo portarono subito alla ribalta, non nell'ambito della scuola ma in quello della vita, per la loro limpida stesura, un po' analitica un tempo, e per un alito di poesia che da essi emanava, poesia non cercata ma nata veramente da puro impulso dell'anima. [...] Bisognerebbe parlare del ritrattista, cantore dei bambini e delle madri; si dovrebbe, sullo schema già ora tracciato, iniziare per Trento Longaretti uno studio più sottile... ma sarebbe giusto far questo? Egli è giovane e deve avanzare nella vita in sana libertà, con larghezza di respiro; deve perciò egli stesso studiarsi e trovare le vie che gli possano appartenere... [...] Lasciamolo camminare e diamo a lui tutta la nostra fiducia.
Da un articolo di Aldo Carpi, professore di Trento Longaretti all'Accademia di Brera, pubblicato su "La Rivista di Bergamo, anno VII, n. 11, novembre 1956