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La magnificenza delle xilografie

All’uscita dalla splendida mostra allestita all’Albertina di Vienna nell’autunno del 2013 e dedicata alla xilografia del XV e XVI secolo, un pensiero ha attraversato la mente ancora suggestionata da tanta bellezza: è possibile immaginare un tale evento anche nel nostro Paese? Nonostante qualche iniziativa anche da noi abbia visto la luce e non siano mancate pubblicazioni di un certo rilievo, dobbiamo purtroppo rilevare che impallidiscono di fronte a quanto si è potuto ammirare a Vienna, assolutamente incomparabile per vastità e livello artistico delle opere esposte: 219 chiaroscuri provenienti dall’Albertina e dalla collezione Georg Baselitz. Non essendovi, dunque, in Italia, né al momento né all’orizzonte, nulla di simile, la memoria si avventura nei meandri della storia nell’intento di scovare un evento che possa reggerne il confronto. È un lunghissimo viaggio a ritroso che ci conduce fino al maggio del 1924, anno in cui a Bergamo la locale “Società degli Acquafortisti” realizza una mostra di straordinario livello, cui fa seguito, nel 1930, una seconda esposizione. [...]
In generale, l’alta qualità delle opere esposte lasciava presagire un futuro radioso per buona parte degli artisti intervenuti; purtroppo, gli anni successivi videro scemare le speranze suscitate da quell’incandescente 1924, come, efficacemente, documenta Piervaleriano Angelini: «Seguirono anni di difficoltà economiche [...] lo slancio iniziale si era affievolito, la natura volontaristica strettamente locale dell’Associazione acuiva le difficoltà [...] Nel 1929 si fu a un passo dalla chiusura». Tuttavia, il presidente Romeo Bonomelli riuscì ad organizzare, per il 1930, la seconda rassegna della Società degli acquafortisti di Bergamo, con la partecipazione di vecchi e nuovi soci; ....