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Mons. Luigi Chiodi. Il ricordo a cent'anni dalla nascita

Dalla scomparsa di mons. Luigi Chiodi (Verdello, 1914-1988) non sono state poche le opportunità in cui la sua figura di studioso, letterato, direttore della Biblioteca, sacerdote, insegnante, amministratore comunale e amico è emersa con forza, trovando tutti concordi nel riconoscere la sua levatura morale e culturale, oltre che umana.
Frequentemente, quando si analizza la storia di Bergamo e della Provincia e non di raro, quando si tratta degli altri temi che lo occuparono in vita, il suo nome e la sua attendibilità di studioso sono indicati come sinonimi di grande serietà professionale e di elevato livello culturale. La sua notevole passione per lo studio, e in particolare l’interesse per la Storia, fu evidente fin dagli anni in cui era seminarista in Bergamo. Proprio per questa dote, Chiodi fu mandato a completare la sua formazione presso il Pontificio Seminario Romano, e in Roma fu consacrato sacerdote nel 1938. L’anno seguente si laureò in Teologia presso l’Università Lateranense Romana e nel 1943 conseguì la seconda laurea, in Lettere, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, discutendo una tesi sul rapporto tra l’antico dialetto bergamasco e la Letteratura italiana, che anticipava i temi cui dedicò buona parte del suo impegno di studioso. Subito dopo la prima laurea fu incaricato come insegnante di Lettere e poi di Patrologia, di Sacra Eloquenza e di Storia della Chiesa, presso i seminari di Clusone (1939-1941) e di Bergamo (1941-1959), dove ricoprì pure l’incarico di prefetto degli studi. Tra i numerosi allievi che ebbe e che hanno mantenuto un ricordo colmo di sincero affetto e ammirazione, ci fu anche mons. Roberto Amadei (Verdello 1933 - Bergamo 2009), che di mons. Chiodi fu dapprima alunno, poi amico, successore come insegnante di Storia e prefetto degli studi nel seminario, e infine fu vescovo di Bergamo. (...)