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Fucina Ghislanzoni

Partiamo dalla fine. Ho tra le mani l’ultimo pieghevole pubblicato dall’Associazione culturale “Fucina Ghislanzoni” dedicato alla collezione paleontologica “Luigi Torri”, wunderkammer museale piccola ma preziosa, di recente allestita nelle sale del settecentesco palazzo municipale di Caprino Bergamasco; il depliant – otto facce a concertina cartonata, composte a dittico – è parte dell’ampio progetto editoriale “Storia & Arte” incentrato sul patrimonio storico e artistico del capoluogo “nobile” della Valle San Martino che – giunto ormai alla diciottesima uscita – si sta segnalando come tentativo originale e per nulla scontato di fare opera di divulgazione in quel dominio, spesso guardato con prevenzione se non tacciato di provincialismo, definito dai più “storia locale”.
E forse Giorgio Rota – architetto e fine connaisseur programmaticamente impegnato nella feconda contaminazione di passato e modernità, nonché ideatore del progetto stesso – intendeva proprio sviare il rischio di essere intruppato nella schiera talvolta bollata di autoreferenzialità dei compilatori di grossi tomi di erudizione locale a impostazione annalistica («In maggioranza sacerdoti, pensionati delle ferrovie, professori forestieri») che la penna di Luciano Bianciardi sbozzò con malcelata ironia nel suo godibile pamphlet del 1957 intitolato Il lavoro culturale...