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Giovan Battista Galizzi

...Esistono ricerche diversamente indirizzate, che in forme molto personali interagiscono tanto con elementi della tradizione pittorica ormai trascorsa che con le istanze moderniste allora apportatrici di inattese aperture, magari veicolate da stimoli e suggestioni non necessariamente ancorati al mondo delle tele e dei cavalletti, ma in sintonia con nuovi orientamenti culturali aperti agli stimoli dell’universo della grafica e della nuovamente auspicata fusione sinergica delle arti.
Tra gli artisti che si inoltrarono in questa direzione, al contempo costituendo cerniera tra un passato ormai trascorso, rimosso ma non elaborato nel suo contenuto potenziale di sensi e di valori espressivi (vicende locali e non solo scoraggiavano qualsiasi visionarietà, figuriamoci sogno magari anche surrealista), Giovan Battista Galizzi fu personalità di vera grandezza, capace di muoversi ad alto livello in ciascuno dei diversi ambiti tecnico-artistici (fu pittore, disegnatore, incisore, illustratore, oltre che ad aver approcciato episodicamente la scultura di piccolo formato e la progettazione di mobilio), e nei diversi generi pittorici (dipinti a soggetto sacro, ritratto, paesaggio, decorazione, e con speciale efficacia capace di orchestrare grandi composizioni allegoriche secondo una genialità magari lontana dalla moda, ma prepotentemente espressiva, che con evidenza discendeva dall’amore per le invenzioni pittoriche del nonno Enrico Scuri)...