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Edicole e santelle a Bergamo

La città che cresce si trasforma, dimentica che cosa è stata, distrugge se stessa e il suo passato, la sua storia incurante di chi l’ha voluta e costruita, di chi l’ha vissuta, amata, calpestata, odiata, desiderata. La città si “rinnova” con nuovi volumi dettati da bisogni apparenti, dal “progresso”, dal rinnovamento, dalla pubblicità.
Anni addietro c’eravamo occupati del rilievo delle facciate degli edifici dei Borghi storici; la città appariva consequenziale, edifici che si sorreggevano amorevolmente gli uni agli altri, con le gronde digradanti che raccontavano l’andamento della città collinare. La città antica cresceva carica di umana sofferenza ma ricca di speranze e di valori, raccontava la sua vita, i suoi sogni, le speranze, le sofferenze, elevava pensieri che si esprimevano con immagini che interloquivano con gli abitanti tutti. L’anima della città parlava sulle facciate dipinte dei palazzi, con racconti, avvenimenti, personaggi, immagini e con colori ed era ricca d’immagini sacre, di “Santelle”... Camminiamo per le vie della città alla ricerca di queste antiche bellezze, di queste “memorie” ma stentiamo a trovarle, quasi nascoste, ormai troppo velate e offuscate dallo smog e dall’abbandono. ...