Il già folto catalogo di Giovan Paolo Cavagna (Bergamo 1550-1627), l’artista più rappresentativo e prolifico della scena orobica nei decenni a cavallo tra Cinque e Seicento, si arricchisce di un nuovo capitolo che ne conferma le qualità di instancabile creatore di vaste imprese pittoriche. Noto principalmente per la nutrita produzione sacra, disseminata nelle chiese e negli oratori di città e provincia, e per le notevoli qualità di ritrattista nel solco del realismo moroniano, Cavagna ha infatti realizzato anche un buon numero di cicli ad affresco, sacri e profani, scalati lungo tutto l’arco della sua quarantennale carriera. Questo particolare versante della sua attività – i cui vertici sono rappresentati dai giovanili cicli di Palazzo Morando a Bergamo (1574 ca., a fianco di Giovanni Battista Guerinoni d’Averara), di Villa Franchetti della Cotta (oggi Gozzini) a Gorlago (1580 ca.), di Palazzo Furietti a Presezzo e a Bergamo (1585 ca.) nonché dall’impresa decorativa nella cupola della Basilica di S. Maria Maggiore a Bergamo (1615) – è stato oggetto negli ultimi anni di significativi interventi critici che ne hanno indagato e chiarito le questioni di ordine cronologico, attributivo e linguistico.
Ignoto alle fonti sei-settecentesche, ... il ciclo in questione è ubicato nella Villa detta “la Benaglia” – dal nome della famiglia (Benaglio) che la fece edificare – sita su un poggio nel versante meridionale dei colli di Bergamo, dominante la pianura e il quartiere di Longuelo. ...