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Baschenibattaglista

Dal testamento di Evaristo Baschenis, redatto il 21 gennaio 1677 (con successivi codicilli del 14-15 marzo 1677) rinvenuto una quindicina d'anni orsono, si apprende che il pittore-sacerdote bergamasco, celebre per i suoi dipinti raffiguranti Cucine e Nature morte musicali, possedeva una discreta raccolta di opere di artisti contemporanei: il romano Ciro Ferri, la milanese Vicenzina, il trentino Andrea Pozzo, il fiammingo Monsù Montagna (Mathieu van Plattenberg), il transalpino milanesizzato Francesco Monsù Paino, il ticinese Carpoforo Tencalla, il cremasco Giacomo Barbello, suo antico maestro. Nell'elenco della collezione figurano altresì sei tele di varia grandezza che il Prevarisco aveva eseguito copiando altrettanti dipinti di Jacques Courtois (Saint Hyppolite 1621 - Roma 1676), detto Monsù Giacomo o il Borgognone delle Battaglie... Baschenis, com'è noto, aveva conosciuto di persona il Courtois, forse già nel 1654-1655 quando il Borgognone è documentato a Bergamo, ospite del conte Carlo de Vecchi di Carvico, per incarico del quale dipinse la pala con San Martino e il povero per la locale parrocchiale. Non è da escludere tuttavia che i due artisti si fossero incontrati già nell'autunno 1650, in occasione del documentato soggiorno del bergamasco nell'Urbe, dove il Courtois si era trasferito fin dal 1639, dopo aver soggiornato a Milano, Venezia, Firenze. ...