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rivista70_Angelo Celsi

Uno degli aspetti di novità della rassegna Via Vitae è costituito dal fatto che si muove, non rimane ferma in un luogo, ma si sposta in diversi centri della provincia di Bergamo. Dal 30 marzo al 6 ottobre 2012 sta toccando cinque tappe: Romano di Lombardia, Bergamo, Clusone, Schilpario, Sotto il Monte. È un modo per andare incontro alla gente, negli spazi dove è abituata a radunarsi: chiese, centri culturali e sale consigliari. L'esposizione è sempre uguale, cambiano solo i luoghi che la ospitano. In un certo senso c'è una correlazione tra le modalità itineranti della mostra e il suo contenuto. Infatti le opere di Angelo Celsi (classe 1937) trattano il tema della Via Crucis, le quattordici stazioni della Passione di Cristo. Sono altrettanti dipinti su tela che raccontano la vicenda dolorosa di Gesù, dalla condanna alla crocifissione. Celsi ha affrontato l'argomento con particolare sensibilità. Ogni volta ha focalizzato il tema intorno alla figura del protagonista, facendolo risuonare nelle reazioni dei testimoni. Un dispositivo classico che tende a coinvolgere e appassionare l'osservatore che si riconoscerà, di volta in volta, negli stati d'animo riflessi dagli astanti.
La pittura di Celsi parte da una chiara base figurativa. Chiunque è in grado di leggere il contenuto dell'immagine. In un secondo momento l'artista interviene a sfumare, dissolvere, cancellare delicatamente alcune parti della storia. È come se desiderasse affermare che la realtà – nelle sue dinamiche di trasmissione del sapere – ci è stata restituita in maniera sfocata e incerta. Spetta a noi provare a dargli un senso, ricostruendola nel nostro vissuto. (...)