rivista69_Locatelli

C'è la Bergamo di alta civiltà artistica, quella della benemerita Scuola Fantoni e dell'Accademia Carrara, in cui nel '900 si avvicendano grandi maestri e una schiera importante d'allievi. E c'è una famiglia, i Locatelli, che in arte si fa piccola dinastia, caso eccellente di una cultura di bottega in cui il mestiere è sapienza condivisa e trasmissibile, e di generazione in generazione si evolve, insieme "modernamente antica e anticamente moderna". Le due vicende si intrecciano strettamente, indissolubili, a raccontare il caso singolarissimo non del trapasso della cultura di bottega alla modernità dell'insegnamento e delle istituzioni artistiche, ma della loro convivenza armonica per alcuni decenni decisivi, quelli che fanno da ossatura all'arte tutta del '900. In ciò, soprattutto, risiede il "caso Locatelli". ...
... Che lungo l'arco di tempo teso tra i due secoli passati una famiglia d'artisti abbia proliferato, dando al mondo personalità diverse e assai individuate, ma accomunate a un tempo da una trama indissolubile di rapporti operativi e stilistici oltre che di sangue, è in se stesso fatto unico nella modernità, che evoca piuttosto la memoria dell'antico artista "artifex", tra medioevo e rinascimento.
Ognuno dei Locatelli è autore dotato d'una sua specifica, fragrante qualità: ma tutti insieme danno vita a una vicenda esemplare, che consente di leggere in filigrana il corso dei grandi passaggi generazionali, e culturali, tra '800 e '900. In ciò sta, senza tema di smentite, la grandezza prima, l'unicità dei Locatelli.