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In attesa di consolidare il quarto decennio della propria attività espositiva (1972-2012), Zaccaria Cremaschi presenta una selezionata raccolta dei suoi soggetti più ricorrenti, nel contesto di una dimensione espressiva ampiamente riconoscibile e, via via, sempre più apprezzata nella sua coerenza narrativa.
Oltre alla confermata notorietà dei soggetti, l'interesse di visitatori e collezionisti viene orientato ad apprezzare la convinzione con la quale essi vengono riproposti all'interno della consueta fosforescenza cromatica, che, se deve la sua discendenza alla storicità di illustri precedenti, si raccomanda, attualmente, per una curiosa e moderna attenzione a stilemi propri della comunicazione virtuale tipica dei nuovi media. La sua tavolozza conserva infatti l'artigianalità di stesure meditate e accurate, ma insieme evoca l'affollato aggregarsi di pixel di accesa visionarietà, propri di una giostra alternativa tra colori primari e rielaborazioni di evanescenti e unitarie ricostruzioni cromatiche. Ogni suo dipinto si pone come l'episodio intermedio del progressivo divenire di incalzanti fotogrammi d'unico racconto, che trova il suo momento ispiratore in una visione trasfigurata della realtà. ...