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... Un artista da ricordare – come musicista e come uomo – è senz'altro Alessandro Ravelli; tutti gli studiosi che si occupano della musica a Bergamo ne parlano, ma i più non lo ricordano.
Solide le basi musicali del Nostro. Nato il 31 ottobre 1880: ammesso a otto anni al Conservatorio di via Arena, il ragazzo – casa natìa in via Borfuro, ogni giorno a piedi in Città Alta – studiò pianoforte con Marinelli e composizione e strumenti con Mattioli; e intanto componeva per pianoforte e scriveva saggi sulla storia della musica. A sedici anni era "maestrino", come erano chiamati gli allievi più dotati e incaricati di insegnare a quelli più piccoli.
L'anno dopo rimase orfano di madre, e il padre abbandonò la famiglia per recarsi a vivere a Modena. Alessandro, insieme ai due fratelli di minor età, venne accolto in casa del nonno paterno, professore di tedesco, che lo seguì negli studi. Per non pesare troppo sul bilancio dei nonni, il Nostro cominciò a suonare l'organo nelle chiese della città e della provincia; è così bravo in questo compito che il parroco di una chiesa lo rimprovera scherzosamente di distogliere l'attenzione dei fedeli, più interessati alla musica che alle funzioni. Sono piccoli aneddoti, questi, se vogliamo (raccontati, con tutte le altre notizie, dalla figlia – la professoressa Anna Ravelli Cominetti, attualmente residente a Marina di Cecina, in quel di Livorno – e dal pronipote) ma crediamo utili, tutto sommato, per definire a tutto tondo il ritratto del personaggio che stiamo trattando. ...