rivista67_12_13

"E' senza dubbio uno dei progettisti-imprenditori che hanno contribuito a creare il successo dell'Italian Style", scrisse di Lodovico Acerbis nel 2010 il "Corriere della Sera". E ha appena vinto l'ennesimo premio: la Menzione d'Onore al Compasso d'Oro gli è stata conferita a Roma nello scorso luglio.
A rileggere la ragione sociale con cui Benvenuto Acerbis, nonno di Lodovico, avvia nel 1870 l'omonima falegnameria ad Albino, sembrerebbe proprio di ritrovare condensata in poco più di una riga l'istantanea di un'epoca e di un'intera regione, sospese fra la dimensione artigiana di un mondo ancora rurale e le accelerate vicende di una modernità in procinto di schiudersi: "Benvenuto Acerbis Tappezzerie, Falegnamerie e Carpenterie. Fabbrica di Mobiglia a Motore Elettrico. Impianti Completi". 140 anni dopo, pur proseguendo lavorazioni di alta qualità, l'intervento di Lodovico nell'azienda si potrebbe concentrare nel motto Spezzare. Per innovare.
"L'innovazione è nascosta nelle cose quotidiane, occorre saper vedere dentro oggetti che ci circondano, e stanare l'innovazione. Utilizzando i nostri occhi, insufflando nelle comuni cose attorno a noi la nostra creatività, la nostra passione, la nostra visione del mondo. Innovazione e qualità, quindi. Perché la qualità è qualcosa che deve sempre eccedere l'indispensabile senza per questo scivolare nel superfluo. E l'innovazione è il contributo che ognuno porta al miglioramento, anche minuto, del mondo in cui vive"...