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Il primo a parlare di regole indumentarie, suggerendo di assecondare quelle della corte di appartenenza per non risultare inadeguati, fu probabilmente Leonardo da Vinci alla fine del Quattrocento, seguito, tra gli altri, da Baldassarre Castiglione nel 1528 con Il libro del Cortigiano, da messer Alessandro Piccolomini nel 1540 con il Dialogo de la bella creanza de le donne, e da mosignor Della Casa nel 1552 con il Galateo ovvero de' Costumi.
Sarà però il Seicento a vedere la nascita del lemma "moda", inteso nell'accezione attuale di "aspetto e comportamento di una comunità sociale secondo il gusto particolare del momento" – prima i termini utilizzati erano stati quelli di foze, inventioni, costumi, sorte, usanze –, anche se non è nota la data esatta in cui il termine venne adoperato con il significato corrente. Si sa però che a un certo momento iniziò a comparire in più luoghi. In Italia questo accadde intorno al 1640, quando venne stampata la prima edizione dell'opera di Gio. Sonta Pagnalmino, pseudonimo dell'abate Agostino Lampugnani, intitolata Della carrozza da nolo; overo del vestire et usanze alla Moda. ...