... L'incontro di Marini con il Simbolismo non è casuale, ma si forma nel tempo, fin dagli anni di frequenza dell'Accademia Carrara, poi interviene la vincita del Concorso triennale Piazzoni, assieme a Vittorio Manini, che gli permette di studiare a Roma dove respira gli umori della Secessione romana, come avviene anche al Manini. A Roma, dove a quel tempo si sviluppa una fucina di idee e di novità stilistiche anche con le mostre della Secessione romana, Marini ha la possibilità di ammirare le opere di Camillo Innocenti, Enrico Lionne, Arturo Noci, Roberto Melli e Plinio Nomellini, gli stranieri Maurice Denis, Paul Gauguin, Henry De Toulouse-Lautrec e Gustav Klimt, gli scultori Leonardo Bistolfi, che poi scriverà significative impressioni sul suo lavoro, Auguste Rodin e Arturo Martini, per citare solo qualche nome d'artista che senza dubbio ha suscitato grande interesse nel giovane pittore alla ricerca di una via coerente con gli intenti del suo spirito. |