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"Passo il tempo a leggere e a studiare. In questo modo cerco sempre. Cerco una verità. In tutta la vita ho sempre cercato dietro le apparenze. Cercare, scoprire, che cosa c'è di più bello, di più interessante nella vita? Mi viene tristezza se penso a quanti ragazzi buttano via il loro tempo incollati alla televisione, perché fuori dalla porta c'è tutto l'universo che ci aspetta. Aspetta noi, aspetta di essere guardato, ammirato, indagato. Le grotte, le rocce, le montagne, gli alberi, le stelle, il cosmo, gli esseri umani stessi...". Era il pensiero di Rocco Zambelli, lo confidava e lo sottolineava.
Zambelli era uno scienziato nel senso che sapeva tante cose, ma soprattutto nel senso della ricerca, era un uomo che non aveva mai smesso di cercare, guidato dalla curiosità e nel cercare provava gioia. Era la gioia dell'intelligenza.
Rocco Zambelli era nato a Sorisole il 17 maggio 1916. Speleologo, geologo, paleontologo, Zambelli fu anche lo scopritore del celebre Eudimorphodon ranzii, il più antico rettile volante mai rintracciato al mondo: risale a 220 milioni di anni fa. Quando venne trovato, nel 1973, gli scienziati ritenevano che i rettili volanti fossero apparsi sul pianeta 190 milioni di anni fa. La scoperta di Zambelli e dello staff del Museo Caffi di Bergamo fu rivoluzionaria. Da qualche tempo i ricercatori del museo lavoravano a Cene in una cava abbandonata dove una frana aveva portato in evidenza delle rocce che contenevano fossili. Lo stesso Zambelli raccontò come avvenne la scoperta: «Era il maggio del 1973 quando trovammo quella bella lastra di roccia...