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A volte parliamo di urbanistica. Perche' lui ce l'ha nel proprio Dna, e non solo professionale. Ma un giorno abbiamo parlato anche di botanica. Puo' sembrare naturale, considerata la bellezza del giardino con gli alberi dell'antico orto attorno alla cascina dove ha costruito la propria casa. Quel giorno invece il motivo e' stato un po' diverso. Lui, l'architetto Vito Sonzogni, ha portato l'attenzione sulla bouganville, pianta squisitamente mediterranea che ha bisogno di luce, sole, caldo per intrecciare la trama dei suoi esili rami su muri e pilastri, dove poi esplode con i suoi straordinari colori. Sonzogni ricorda perfettamente quando tenne per la prima volta tra le mani un fiore di questa pianta tropicale. Nel 1965 con moglie e figli era al mare, a Ischia. Stava passeggiando e la sua attenzione fu attirata dalla spettacolare fioritura di una bouganville. Era la prima volta che la vedeva, ne stacco' un fiore, incomincio' ad osservarlo. Questi fiori non hanno profumo; anzi, il vero fiore e' piccolo e poco appariscente, mentre colpisce la splendida tavolozza, con intensissime sfumature che vanno dal viola al rosso, all'arancio, delle tre brattee che li avvolgono. Allora lavorava al progetto della chiesa del Monterosso, per il quale aveva da poco ricevuto l'incarico dal vescovo di Bergamo mons. Clemente Gaddi. ...