
Bartolomeo Colleoni è indubbiamente una figura di quelle che colpiscono, sia oggi, sia nei secoli passati.
Ebbe la non comune caratteristica di una lunga carriera militare in una situazione nella quale la vita del condottiero era molto rischiosa sia per i pericoli delle battaglie, sia per gli intrighi, sia per quelli politici di finire ucciso, come accadde al conte di Carmagnola.
Non era per nulla comune giungere ad un’età di almeno 79-80 anni, ma forse più, soprattutto dopo una vita vissuta a cavallo, negli accampamenti e sul campo di battaglia.
Riuscì a giungere a quella veneranda età ancora in ottima salute anche grazie alla sua eccezionale prestanza fisica, altro elemento che contribuì alla sua fama. Pochi mesi prima di morire, per sciogliere un voto, fece a cavallo il viaggio di andata e ritorno da Malpaga a Loreto nelle Marche (circa 435 kilometri, quantomeno 8-10 giorni). Altro elemento che ci ricorda la sua prestanza è una lettera di uno degli informatori del duca di Milano che, pochi giorni prima che spirasse, riferiva che quella volta stava davvero male e sarebbe morto perché non chiedeva più donna.
Altra caratteristica non molto diffusa era quella di unire la capacità militare, sia tattica, sia strategica. Sapeva cioè risolvere sia situazioni momentanee che si presentavano durante il combattimento, sia gestire le questioni di lungo periodo e vedere l’ottica generale. [...]