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Rivista 124_La Cappella Colleoni dal completamento al restauro

Il Colleoni, sicuramente almeno dal 1469, iniziò a pensare ad una tomba per sé, dapprima quasi certamente solo un sarcofago, poi (sicuramente almeno nel 1472) ad una semplice cappella nella chiesa Santa Maria Maggiore e, forse con un’evoluzione dell’idea iniziale, ad una cappella vicina a quella chiesa, ma con una forte autonomia propria, con facciata e struttura specifica. Con le proprie ultime volontà ne decise l’affidamento al Luogo Pio della Pietà per la conclusione e la gestione.
La Cappella, dopo aver visto un lungo periodo di costruzione, andato ben oltre la fine del ’400, e di decorazione, in epoca rinascimentale e successiva, vide un’ininterrotta serie di ulteriori interventi decorativi sino a poco più di un secolo fa.
Secondo il concetto di intervento sugli edifici storici che si aveva all’epoca, si procedeva sia alla decorazione, sia al completamento. Come mostra il testo di GianMaria Labaa in questa rivista, nell’Ottocento iniziò a farsi avanti il concetto di “restauro”, come opera di “riportare all’originario splendore”; sino a che prende il sopravvento sul completamento e la decorazione, andando poi del tutto a soppiantarli, come si nota chiaramente seguendo le vicende della Cappella fra la seconda metà del XIX secolo ed il secondo decennio del ’900. Questo momento fu infatti di particolare rilevanza poiché diede la forma attuale e si conclude di fatto con la rea­lizzazione della cancellata attuale (1912). [...]