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Rivista 124_Bartolomeo Colleoni: guerra, politica, spionaggio

Il tempo del Colleoni fu fondamentale nella storia europea e non solo, siamo fra medioevo e rinascimento e lui fu uomo di entrambe le epoche. Al suo tempo vivevano Filippo Brunelleschi, Johannes Gutenberg, Lorenzo il Magnifico, Cristoforo Colombo; in quell’epoca veniva inventata la stampa e l’America non era ancora stata scoperta.
Il Colleoni fu senza dubbio uno dei protagonisti della politica europea della seconda metà del XV secolo.
Come ogni condottiero, il Colleo­ni aspirava alla gloria militare, alla guida di numerose truppe ed al supremo comando dell’esercito per il quale combatteva. In più di un’occasione sperò nella nomina a comandante generale dell’esercito veneto; proprio la sua mancata nomina a questa carica portò a contrasti con la Repubblica ed al tentativo di cattura del Colleoni ad Isola della Scala nel Veronese (1450) al quale sfuggì con una rocambolesca fuga a cavallo.
Dal suo punto di vista ebbe la sfortuna di assurgere al supremo comando nel momento in cui la situazione italiana si era sostanzialmente stabilizzata con la pace di Lodi (1454) e si era aperto un abbastanza lungo periodo di pace nella penisola.
Almeno dagli anni ’50, oltre alle aspirazioni militari, ebbe anche grandi aspirazioni politiche: oltre alla gloria militare, voleva crearsi una propria signoria autonoma. Questo in particolare dopo che nel 1450, il suo vecchio compagno d’armi, Francesco Sforza, era riuscito a diventare duca di Milano. Il Colleoni fu infatti signore di numerosi territori, ma non estesissimi e comunque sempre soggetti ad un potere superiore, quello di Venezia (e, per alcuni periodi, di Milano), non ebbe mai un proprio dominio con totale autonomia politica, cioè non ebbe mai un proprio Stato.. [...]