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Rivista 124_Bartolomeo Colleoni. Una vita eccezionale

Nacque nel 1392/1396 in una casa poi ricompresa nel Castello di Solza da Paolo detto Poho e da Riccadonna Vavassori di Medolago, ebbe un fratello Antonio ed una sorella Caterina.
Quando era ragazzino, il padre ed il fratello furono uccisi e la madre venne imprigionata nel Castello di Trezzo sull’Adda. A 14 anni intraprese il mestiere delle armi, dapprima presso gli Arcelli signori di Piacenza, poi in Friuli ed infine nel regno di Napoli, dove combatté per la regina Giovanna II d’Angiò con cui, a quanto si tramanda, ebbe una relazione e che gli concedette lo stemma personale con banda ingollata da due teste di leone. Nel 1429 fu a Bologna e poco dopo tornò in Lombardia e combatté nelle varie guerre fra Milano e Venezia, principalmente per quest’ultima.
Forse negli anni ’30 sposò Tisma (Tisbe) Martinengo di Brescia, da cui ebbe due figlie, Ursina e Caterina, cui se ne aggiunsero altre illegittime: Isotta (legittimata), Medea, Cassandra, Polissena, Riccadonna e Doratina.
Abitò a Solza, pare a Calusco d’Adda ed in altri luoghi, ma in particolare a Martinengo, soprattutto nella casa del Capitano, nelle rocche di Romano e di Malpaga, in vicinìa di Sant’Agata in Bergamo Alta (oggi sede del Luogo Pio della Pietà) e presso la Pallata di Brescia (oggi sede dei Padri Filippini alla Pace), oltre che per un breve periodo a Milano, in parrocchia di San Nazaro in Brolo. [...]