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Rivista 123_Fra' Galgario fuori Bergamo e la Mater dolorosa tedesca di Ceruti

I resoconti più sbrigativi della carriera di Fra’ Galgario tendono a circoscrivere il percorso artistico del pittore entro i confini di Bergamo, restituendoci l’immagine del frate-pittore staccato dal mondo, che opera barricato nel proprio convento, interagendo solo con i confratelli, con gli allievi e con i nobili locali che sceglievano di affidarsi alle sue doti di ritrattista. La realtà – com’è noto – è ben diversa, poiché il pittore lavorò anche a Venezia, a Milano, a Bologna ed ebbe per committenti e per amici alcune figure prestigiose di altre città della penisola italiana e di paesi stranieri. In queste pagine si intende offrire qualche novità sui rapporti di Fra’ Galgario con contesti geografici estranei a Bergamo e, ampliando il discorso a Giacomo Ceruti, l’altro grande protagonista della “pittura della realtà” del Settecento lombardo, milanese di nascita ma centrale anche nelle vicende artistiche bergamasche, considerare un’interessante incisione tedesca, scomparsa da tempo immemore e a quanto mi risulta mai pubblicata, tratta da un suo dipinto perduto.
La dimensione internazionale dell’esperienza artistica di Fra’ Galgario e Ceruti è manifesta. [...]