Alla sua istituzione, il Regio Liceo Scientifico, con gabinetto di fisica e di scienze, ha sede in via Sant’Alessandro; dal 1937 viene spostato presso il Palazzo degli Studi, in cui convive con le sezioni Industriale e Commerciale-Ragioneria: da qui nasce la dotazione di strumenti per la didattica del Lussana. Non tutto il patrimonio accumulato dal 1925 si è conservato a causa dei trasferimenti e della guerra: il 10 settembre 1943 i tedeschi occupano Bergamo, individuano l’edificio come necessario per le forze di occupazione e ordinano lo sgombero della scuola in mattinata, entro 3 ore, nell’urgenza e negli spostamenti successivi si perse molto materiale.
Perché tanta attenzione agli strumenti antichi?
I vecchi strumenti scientifici, anche quelli pensati per la didattica, sono immediatamente attraenti, sono un po’ misteriosi nel loro funzionamento, ma, a guardarli bene, si capisce che sono stati studiati con cura e che sono stati costruiti con una logica stringente. Poi sono belli. Usano legni pregiati sagomati con cura, ottone lucidato e vetri che attirano con i loro riflessi. Sono tanto belli che ne esiste un mercato. Tutti gli strumenti della prima metà del ’900 sono per dimostrazione dalla cattedra, allora non si pensava di far eseguire esperimenti agli studenti, questa sensibilità arriverà attorno agli anni ’60. Alcuni strumenti riguardano aspetti che non sono più al centro dell’attenzione, altri oggi sarebbero realizzati in modo del tutto diverso, anche per problemi di sicurezza e quindi affascinano per l’enigma che racchiudono, vanno osservati e studiati per carpirne i segreti. Oggi si può ricorrere alla plastica e all’elettronica, allora i legni venivano torniti e levigati, conduttori in rame per l’elettricità erano isolati ricoprendoli con un doppio strato di fili di seta avvolti in spirali contrapposte! [...]