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Rivista 120_Liceo Scientifico Filippo Lussana

La Sperimentazione avviata 50 anni fa fu un’esperienza didattica molto dinamica. La struttura complessiva e le materie di studio, gli orari e i contenuti, i riferimenti e i libri di testo cambiarono strada facendo, specialmente nei primi cinque anni: per migliorare l’organizzazione, per risolvere difficoltà emerse, per adattare i corsi alle esigenze degli studenti. Il motore del cambiamento era il Collegio dei docenti della Sperimentazione, che si riuniva settimanalmente per almeno due ore: gli incontri consentivano ai gruppi disciplinari confronti dettagliati per la messa a punto di programmazioni, test d’ingresso e prove di verifica, modalità di conduzione didattica, degli esperimenti di laboratorio e dei loro obbiettivi.
L’idea organizzativa del Biennio era nuova, non ancora sedimentata in alcun testo: unici riferimenti erano le altre sperimentazioni in corso in Italia, i corsi di aggiornamento, i testi inglesi e americani; molte energie erano necessarie per l’adattamento dei percorsi didattici e la messa a punto degli esperimenti di laboratorio. Negli anni ’70 il lavoro degli studenti in laboratorio era pratica limitatissima: al Lussana gli esperimenti erano svolti alla cattedra dall’aiutante tecnico e commentati dall’insegnante, sia per fisica che per chimica.
L’aula di biologia aveva le vetrine degli animali impagliati e dei reperti anatomici conservati in formalina e non erano previsti esperimenti. I programmi ministeriali erano quelli concordati con le autorità allea­te alla fine della Seconda guerra mondiale. Lo ‘svecchiamento’ era dunque un’esigenza molto sentita e indispensabile. [...]