Questo articolo ha un carattere introduttivo rispetto ad altri contributi, riservati a momenti specifici della storia del liceo Lussana; qui ci si sofferma su alcune questioni preliminari e di sfondo, che considerano in generale il delinearsi della progressiva attenzione alla formazione scientifica nella legislazione scolastica nazionale, la istituzione del Liceo Scientifico a fianco di altre scuole di alta formazione, lo sviluppo della sua rilevanza in relazione alle trasformazioni socio-economiche conosciute dall’Italia, in specie dal secondo dopoguerra.
Già la legge Casati (Regno di Sardegna, 1859) riservava un’attenzione specifica all’ambito scientifico, limitandolo però ad una “istruzione secondaria tecnica”, suddivisa in due trienni, rispettivamente di scuola tecnica e di istituto tecnico. La sezione fisico-matematica dell’istituto tecnico permetteva l’accesso alla facoltà di scienze fisiche, matematiche e naturali, ma solo la più ampia “istruzione secondaria classica” permetteva l’accesso a tutte le facoltà universitarie.
Siamo in un momento in cui, in un Paese contadino e arretrato, i processi formativi sono del tutto elitari: il tasso di analfabetismo al momento dell’unità, nel 1861, è del 75%, raggiunge il 90% nel Meridione e riguarda pressoché la totalità delle donne.Con molta lentezza viene progressivamente esteso l’obbligo scolastico, da due a tre anni, e soprattutto si introducono sanzioni per le famiglie inadempienti, preoccupate di non sprecare forza-lavoro con l’istruzione dei figli (legge Coppino, 1877). [...]