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Rivista 119_Mino Santini

La presentazione di alcune sculture lignee sei-settecentesche consente di tracciare un breve percorso artistico e d’iconografia sacra di un soggetto assai caro alla devozione popolare quale l’immagine di Sant’Antonio da Padova, protettore di Bergamo dal 1575 e divenuto assai celebre nel periodo tra le due epidemie di peste che divamparono nel territorio orobico.
Nella parrocchiale di Santa Maria Immacolata di Casirate d’Adda, in provincia di Bergamo, si conserva una statua raffigurante Sant’Antonio da Padova col Bambin Gesù che, prima del restauro, si presentava visibilmente ridipinta a seguito di un intervento databile intorno al 1970.
La rimozione dei pesanti rifacimenti ad olio e delle incongrue dorature eseguite con porporina, rivelava un originale del secolo XVII con una preziosa decorazione del saio, preservatasi quasi integra, a racemi dorati liberamente disegnati con effetto broccato e brillanti lumeggiature ottenute con foglia d’oro graffito, attestante una raffinatissima tecnica esecutiva.
Caso eclatante di un’attardata cultura d’ispirazione iberica in un territorio appartenente alla diocesi di Cremona tradizionalmente legato anche per motivi politici al mondo spagnolo, la statua può datarsi in un periodo compreso tra il 1648 e il 1679, grazie allo spoglio di alcune visite pastorali che hanno consentito di accertare anche l’assetto originario della cappella in cui era conservata la scultura. [...]