Nel mese di febbraio 2024, per celebrare il decennale dell’inaugurazione del Teatro Nuovo Treviglio, il Comune di Treviglio ha pubblicato il secondo volume della collana “Storie d’archivio” (edito da Grafica e Arte) dedicato alla storia del teatro di proprietà comunale, ripercorrendone le vicende dal Settecento ai nostri giorni: un’importante testimonianza di come, nonostante il passare del tempo, il teatro non smetta mai di avere un ruolo precipuo nello sviluppo della coscienza sociale delle persone e della cittadinanza. Con tale scelta si è inteso non solo valorizzare la funzione assolta in genere dal teatro nello sviluppo culturale e sociale dei singoli e della collettività, ma sottolineare anche come in questo teatro la città si sia da sempre sentita rappresentata. I paragrafi che seguono ripercorrono gli elementi essenziali non solo di tre secoli di storia del teatro a Treviglio ma anche di tre secoli di storia cittadina, che si rinnova, anche oggi, nella sua portata amministrativa, sociale e culturale.
Il Teatro Settecentesco
Superata gradualmente la lunga fase di decadenza demografica ed economica del secolo XVII, nella seconda metà del secolo XVIII, Treviglio recuperò la sua vitalità. Fu in questo clima che quattro rappresentanti della élite cittadina, il nobile Giuseppe Mulazzani e i signori Francesco Bietti, Domenico Francesco Cucco e Giuseppe Pellegrini ottennero nel 1752 dalla Veneranda Scuola dell’Assunta di trasformare in spazio teatrale un locale di sua proprietà nell’ex Castrum Trevillii. Il teatro presentava la classica struttura a ferro di cavallo con palcoscenico volto a mattina. [...]