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Rivista 114_Giochi, automi, gnomi e affini

Fin dalle origini l’uomo non ha mai smesso di creare macchine ingegnose, animali meccanici, teste parlanti, manichini semoventi, giocattoli e giochi. Non desta quindi stupore la corsa contemporanea in direzione di robot, ologrammi, realtà virtuale o aumentata, automi, per non parlare della fantasmagorica produzione cinematografica di trame fantasy. I giocattoli o le invenzioni fantastiche permettono da sempre ad adulti e bambini di evadere, provvisoriamente, dalla realtà, creandosi dei mondi in cui spaziare con la propria fantasia. Ne abbiamo testimonianza fin dall’antichità con il cane artificiale degli Argonauti, il gigante di bronzo Talos, la colomba di Archita di Taranto, l’Eolipila di Erone. Nel Medioevo Virgilio, vescovo di Napoli, creò una mosca di ferro, che fu posta a sorvegliare la porta della città per impedire l’accesso a mosche vere. Sempre a Virgilio si attribuisce la costruzione di un serpente meccanico che mordeva la mano agli spergiuri. Altro automa fu un arciere che si pensava in grado, con la sua freccia, di arrestare l’eruzione del Vesuvio. E poi il vero e proprio androide attribuito ad Alberto Magno, per passare al leone ruggente di Leonardo da Vinci.
Per rimanere più vicini ai nostri giorni, nell’Ottocento si continuarono a realizzare macchine per stupire, treni mossi dal vapore e personaggi animati da volani e leve, giocattoli in legno e cartapesta, molto originali e teneri. [...]