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Rivista 113_I dipinti dell'Ottocento nella parrocchiale di San Martino

L’interno della chiesa parrocchiale di Adrara San Martino stupisce per la ricchezza delle decorazioni e la qualità delle opere che vi sono ospitate.
Già Luigi Pagnoni, nel volume dedicato alle “chiese parrocchiali bergamasche”, sottolinea la bellezza delle pale d’altare, i cui autori colloca «tra i migliori nomi del nostro 800».
Questo autentico gioiello del XIX secolo è frutto della solerzia lungimirante di un parroco, don Michele Sonzogni, nativo di San Giovanni Bianco, per impulso del quale nascono numerose opere presenti nella chiesa e, in particolare, i lavori di abbellimento eseguiti sotto la direzione del pittore Giuseppe Macinata (Bergamo, 1807-1874), cui si deve la decorazione a tempera della volta, avvenuta tra il 1843 e il 1846. Ma non solo. Negli stessi anni, infatti, il parroco e la fabbriceria commissionano dipinti destinati ad ornare gli altari della chiesa. [...]
Ad aprire la serie delle pale d’altare è il Gesù in croce, opera di Giuseppe Carsana (Bergamo, 1822-1899) risalente al tardo 1846: trattasi di un dipinto impressionante per la nitida scansione del disegno e per la forte oscillazione chiaroscurale che investe il paesaggio.
Di notevole livello è pure l’Immacolata Concezione, di Giacomo Trécourt (Bergamo, 1812 - Pavia, 1882), con cui si stringono contatti sin dal 1843; l’opera, destinata alla cappella omonima, vede la luce intorno al 1847 a Pavia, dove l’artista si trasferisce quando gli viene affidata la direzione della locale Accademia: «Giacomo Trécourt corretto disegnatore, dotto nella invenzione, grandioso di stile, colorì sino dal principio di sua carriera vaste composizioni con istraordinaria facilità; e le opere sue gli meritarono di essere scelto a dirigere in Pavia la scuola comunale di pittura». [...]