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Rivista 109_La raccolta Colleoni

La straordinaria continuità della tradizione collezionistica nella nostra terra, a partire dalle scelte delle famiglie nobiliari di un tempo, alla borghesia illuminata che è venuta dopo di loro, agli imprenditori umanisti contemporanei, i quali, da entrambe, hanno ereditato spirito, passione e motivazioni, è costellata di molteplici episodi. Uno di questi, di cui conviene raccontare qualcosa, è costituito dalla raccolta di dipinti, sculture e disegni che Roberto Colleoni ha messo, e sta mettendo, insieme nel corso della sua vita. Ne è risultata l’esternazione di un racconto, che è venuto a identificarsi in un registro quasi autobiografico, espressione dell’appassionata esistenza del curatore, sempre alla ricerca di puntuali corrispondenze tra le opere acquisite e un proprio pensiero estetico. Nello svolgimento di questa avventura, il gusto di Roberto Colleoni è stato segnato da una formazione che, da questo punto di vista, non gli ha lasciato scampo: Orfeo Locatelli, Telmo (Dietelmo) Pievani, Giorgio Zenoni e Carlo Dezza. Come dire, del primo dei due, il più curioso colorista puro della sua dinastia e, del secondo, il più incontentabile e intransigente sperimentatore della sua generazione; dai due architetti-docenti gli sarebbero derivati la curiosità della ricerca e un gusto aperto al mondo. [...]