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Rivista 107_Astino, gemma della città

Il 24 marzo 2021 il progetto La biodiversità dentro la città: la Val d’Astino di Bergamo ha vinto il Premio Nazionale del Paesaggio promosso dal Ministero della cultura (MiBac). Il progetto rappresenterà l’Italia alla VII edizione del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa con buone prospettive di vittoria.
Il prestigioso riconoscimento, oltre a considerazioni sui caratteri dell’area e sui processi di rigenerazione che l’hanno interessata, stimola riflessioni sui nostri luoghi minacciati da due crisi: quella pandemica e quella ambientale. La doppia criticità, definita sindemia, coinvolge tutto il Bel Paese che deve ritrovare le sue radici, le radici del futuro, in modo che si ricompongano al meglio le tensioni contemporanee, intraprendendo risposte che non siano solo emergenziali, ma fondative, finalizzate alla rinnovata qualità dei luoghi e, di conseguenza, della vita dei suoi abitanti.

La centralità del margine
Per comprendere a pieno il valore del premio dobbiamo lasciarci alle spalle alcuni stereotipi sulla lettura degli spazi urbani. Nel Novecento la città è stata interpretata e governata nella contrapposizione centro-periferia, dimenticando la sua matrice storica articolata in centro, borghi e sobborghi, ognuno dei quali concorreva alla qualità complessiva della città. Il centro assumeva le funzioni di rappresentanza e di governo, i borghi quelle commerciali e artigianali, ai sobborghi era affidata la funzione di villeggiatura, di produzione alimentare (soprattutto di vino, ortaggi e verdure), di sperimentazione in campo agrario, manifatturiero oltre che siti privilegiati per l’edificazione di complessi ecclesiastici, realizzati ai margini della città per beneficiare della tranquillità del suburbio. Con l’avvento della città industriale il margine urbano ha subito un alluvionamento edificatorio che ha obliterato le sue qualità paesaggistiche e storico-architettoniche. Qualità che, come ebbero a scrivere nel XV secolo gli ambasciatori veneziani Giorgio Contarini e Paolo Pisani – attraversando il suburbio milanese – rendono la “città più bella”. [...]