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Rivista 107_Giovan Battista Moroni. Come non ce l'hanno mai raccontato

I più attenti alla vitalità culturale del nostro territorio e, tra essi, coloro che ne mantengono maggiore memoria sanno che Giovan Battista Moroni non necessita di essere presentato. Celebrato tra le glorie bergamasche con cadenza almeno decennale, giunge all’appuntamento del cinquecentenario della propria nascita con un nutrito bagaglio di mostre, pubblicazioni ed esercizi di valorizzazione tra i più ricchi dell’intero panteon pittorico bergamasco. Così potrebbe sembrare eccessivo che il Comune di Albino, con il coordinamento di Promoserio, abbia radunato alcune tra le più importanti istituzioni culturali del territorio per scrivere una nuova nutritissima pagina di racconto del Pittore, della durata di oltre un anno. Eppure, pensandoci bene, se così tanti importanti studiosi e conoscitori, celebri musei e case editrici non si sono stancati di celebrarlo ora nella sua terra natale, ora all’estero, significa che la pittura di questo grande maestro della realtà conserva intatta una scintilla: il valore rigenerativo che viene dalla contemplazione della bellezza. I numerosissimi studenti che fanno e faranno esperienza della sua pittura, ne comprendono i caratteri così distintivi per la nostra terra: Moroni è schietto, preciso, non ama gli orpelli decorativi ma indaga l’interiorità. È un pittore che ci permette di guardare dentro i protagonisti dei suoi ritratti, di riconoscerne il carattere e di ritrovarvi peculiarità che condividiamo con loro a distanza di cinque secoli. Va detto, Moroni è straordinariamente bergamasco in quel suo lavorio alacre e silenzioso, prolifico e amante del ben fatto. (Silvio Tomasini) [...]