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Rivista 106_Conoscere il mondo con le immagini di Andrea Badoni

Una barca a vela sembra volare sull’acqua, impegnata in una regata internazionale. Una donna dà l’ultimo tocco di pennello a una valigia di una famosa maison di moda francese. Una metropoli si risveglia sotto un cielo color turchese striato da nuvole rosa. Immagini fissate per sempre con un click di una fotocamera: la regata dell’America’s Cup, la perizia di una artigiana, l’alba di New York diventano eterni. E si trasformano in quadri da ammirare, in opere d’arte.
Sono solo alcuni degli scatti – tra decine di migliaia – realizzati in carriera da Andrea Badoni. Bergamasco doc, 50 appena compiuti, si è avvicinato giovanissimo al mondo della fotografia, grazie all’amore per lo sport: il suo primo campo di prova sono stati i Gran Premi di Formula1. Poco più che maggiorenne, faceva l’ufficiale di gara: poteva girare liberamente nei paddock degli autodromi e, nelle pause libere, piloti e fuoriserie entravano nel suo obiettivo. Le foto poi finivano sui quotidiani locali. Così, all’inizio degli anni Novanta, è iniziata l’avventura di Andrea Badoni nel mondo della fotografia professionale. Un’avventura piena di sorprese. La sua base, il suo punto di riferimento, è sempre stata Bergamo dove – dal 1997 – ha fondato il suo studio, Dreamland Photo & Multimedia.
All’inizio della sua carriera, Andrea Badoni ha trascorso molti anni in camera oscura a sviluppare pellicole in bianco e nero o a stampare fotografie fine art (ovvero, gli scatti artistici) persino, a volte, su commissione di altri colleghi. Un ricordo, questo, ormai lontano nel tempo perché l’attuale tecnologia digitale ha messo in pensione le camere oscure. [...]