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Rivista 105_La collezione e l'archivio di Ada e Mario De Micheli

Il poeta cessa di essere il vate, l’ispirato, l’uomo della divina pazzia, il profeta che parla per enigmi come una vecchia sibilla, o il solitario amministratore della propria anima; il poeta è un uomo in mezzo agli uomini, che lavora accanto ad altri uomini senza rivendicare sdegnosamente per sé la superiorità di un’inesistente ‘nobiltà spirituale’.
Mario De Micheli, Realismo e poesia, 1944

Oltre cinquecento opere d’arte e un archivio composto da circa milletrecento documenti, fotografie, audiocassette e rare pubblicazioni e ancora più di mille stampe ad acquaforte, litografie e serigrafie, costituiscono il Fondo di Ada (1916-2006) e Mario De Micheli (1914-2004), a lungo custodito dall’Associazione Arte a Trezzo, recentemente donato dagli eredi all’Università degli studi di Bergamo. La collezione e soprattutto il preziosissimo archivio rappresentano uno strumento formidabile per comprendere la cultura italiana dagli anni Trenta alla fine del Novecento, attraverso la vicenda umana e professionale di un protagonista dell’epoca, intellettuale poliedrico impegnato a riportare l’arte ai valori umani e morali, a una responsabilità diretta dell’artista nella storia e nella società. Nelle carte dell’archivio si conservano – tra le altre – le lettere di Ernesto Treccani; l’ambizioso progetto di Renato Guttuso di un’ampia rassegna dell’arte italiana; la fitta corrispondenza con Franco Francese e quella decennale con Armando Pizzinato e Giuseppe Zigaina, insieme con le dichiarazioni programmatiche di Mino Ceretti, Giuseppe Banchieri e Gianfranco Ferroni. A queste si sommano numerosi manoscritti e dattiloscritti: quelli delle Avanguardie artistiche del Novecento e dell’Evidenza di Picasso (SEDA, Milano 1962); le bozze delle lezioni tenute al Politecnico di Milano, accuratamente tracciate con una scrittura rapida e sicura su piccoli fogli e, in seguito, ordinate e pubblicate in dispense; la corrispondenza con personaggi illustri della cultura e della politica. [...]