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Rivista 104_Luigi Tasso

Un’inedita ricerca sulla figura di Luigi Tasso, noto soprattutto per l’assassinio di cui resta vittima nella sua villa di Redona nel settembre 1520, fa emergere il suo ruolo chiave nella Curia romana, la sua attenzione per l’arte e gli interessi della famiglia Tasso per la sua carriera ecclesiastica. L’altarolo conservato nel Petit Palais, Musée des Beaux-Arts di Parigi, che riporta il suo nome, proviene dalla collezione del conte Guglielmo Lochis.

Nel febbraio 1867, all’Hotel Drouot a Parigi, si tenne l’asta «degli oggetti d’arte e delle curiosità» della collezione del conte Guglielmo Lochis (1789-1859), che nella prima metà dell’Ottocento nella villa alle Crocette di Mozzo, in provincia di Bergamo, aveva allestito una strepitosa raccolta, visitata a più riprese dai maggiori connoisseurs e storici dell’arte europei. Sulla seconda di copertina del catalogo, nella breve descrizione dei pezzi di maggior pregio della vendita, che avrebbero dovuto attrarre l’attenzione degli acquirenti, è indicato in primis un «très beau triptyque en émail de Pénicaud», trittico in smalti limosini che si presentava a buon diritto come potenziale top lot dell’asta. Lo stesso, poche pagine dopo, è dettagliato all’interno del breve catalogo, al numero 4 dell’elenco degli «objets divers»: [...]
L’indicazione del prezzo d’aggiudicazione, visibile su una copia del catalogo conservato presso la Bibliothèque Nationale de France e annotata a mano probabilmente dall’esperto e mercante Jorge Miguel Dhios, conferma il notevole valore raggiunto dal trittico, che con 12.900 franchi superò di gran lunga quello degli altri pezzi. [...]