« vai al numero in edicola »

Rivista 103_Antonia Pandini

Antonia Pandini (Bergamo 1931-2010) è stata una promettente allieva funiana; ha frequentato l’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo nell’ultimo periodo del magistero del pittore ferrarese Achille Funi, dal 1949 sino al 1954, concludendo poi la sua esperienza formativa sotto la guida del nuovo direttore Trento Longaretti.
La stagione accademica ha rappresentato per Antonia Pandini uno dei momenti più febbrili e propositivi della sua esistenza; il fatto di poter condividere le stesse aspirazioni artistiche ed emotive con altri giovani studenti; l’idea di libertà che circolava in quelle aule, dove mancava tutto, tranne la presenza forte di un maestro, capace di intessere un silenzioso ma radicato rapporto con i suoi allievi, i quali a loro volta percepivano di vivere un momento educativo e sociale importante, tutto ciò deve aver lasciato nella giovane pittrice una spinta forte e vivificante. Così ancora nel lontano 2001, in una delle sue rarissime testimonianze, Pandini ricorda il maestro «Di ognuno scopriva le varie tendenze e sapeva dirigerlo verso la sua dote intima… Così ognuno prendeva la sua strada, però con un grande maestro alle sue spalle».
Cresciuta in una famiglia benestante – il padre Giuseppe Pandini era impiegato in banca e la madre Ferdinanda Barzaghi insegnava stenografia all’Istituto Tecnico Commerciale di Bergamo – era per temperamento una donna libera, senza sovrastrutture. Viaggiava spesso con suo padre in moto, una Gilera 150, le piaceva definirsi un maschiaccio; era una donna anticonformista senza dubbio, testarda e tenace. [...]