Ho incontrato per la prima volta Raffaele Sicignano nel giugno del 1993, facevo parte della giuria del Premio Gorlago di Calcografia e consegnai proprio a Raffaele il primo Premio. Conseguito il diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, Raffaele si trasferisce a Bergamo e in terra lombarda inizia la sua carriera di pittore. In questi anni si è consolidata un’amicizia sincera, frequentando il suo studio ho visto l’evolversi del suo percorso artistico, ho percepito una parte dei suoi desideri, delle sue ansie e penso di avere colto nella trama poetica dei suoi quadri, alcune costanti del suo linguaggio creativo. Mi riferisco al colore intenso e luminoso, elemento primario dei suoi paesaggi misteriosi e indefiniti, lontani da ogni ricerca mimetica e illusionistica, alla trama pittorica a volte scabra e materica, in altre opere liquida e indistinta, ai contrappunti segnici che entrano di forza nella composizione e ne sottolineano la spazialità. Matrice del suo immaginario è sempre la pittura che si fa evocativa ogni volta che lo sguardo si trasferisce dalla realtà a una dimensione più onirica.
In occasione di questa mostra nel Museo M.A.C.S. di Romano di Lombardia è nata l’idea di uno scambio di opinioni sul suo lavoro e sul significato più profondo e vero delle opere esposte a cui Raffaele ha dato un titolo inedito e curioso: EX VOTO. [...]